“Consumers don’t think how they feel. They don’t say what they think and they don’t do what they say”. La celebre citazione di David Ogilvy, considerato uno dei padri dell’advertising, mette in luce con efficacia alcuni limiti delle ricerche di mercato e dei sondaggi a cui si affidano molte aziende per cercare di capire meglio i consumatori. Queste ricerche non riescono a cogliere completamente come si formano le decisioni di acquisto dei consumatori: le neuroscienze ci dicono infatti che fino al 90% delle nostre scelte e comportamenti quotidiani scaturiscono dal nostro non conscio. Sondaggi e interviste coinvolgono invece la razionalità degli utenti, che dunque, pur senza voler mentire, forniscono risposte non sufficienti a capire il comportamento del consumatore. Conoscere profondamente quali fattori contribuiscono alla decisione di acquisto migliora la comunicazione tra brand e consumatori, ed è per questo che oggi è essenziale per le aziende approcciare il neuromarketing.

Questi sono alcuni contenuti dell’intervento di Luca Florentino, CEO di Ottosunove, invitato come speaker al Festival della Crescita che si è svolto a Milano dal 19 al 22 ottobre. L’evento, organizzato da Future Concept Lab, è un appuntamento molto interessante e frequentato, che ha toccato diversi ambiti. Professionisti, imprenditori ed esperti dei vari settori, si sono alternati nei quattro giorni di talk, performance, convivi e laboratori. Il Festival ha rappresentato un’opportunità per condividere idee, progetti e riflessioni sulla crescita e sul futuro.

All’interno del convivio “Dialoghi sul Marketing del Futuro”, Florentino ha spiegato in quale modo il neuromarketing può migliorare le strategie di comunicazione e quindi il business. Il dibattito è stato moderato da Francesco Morace, presidente di Future Concept Lab, sociologo e saggista che da oltre trent’anni si occupa di ricerca sociale e di mercato. Hanno preso parte al convivio anche Francesco Gallucci, vice presidente di AINEM (Associazione Italiana di Neuromarketing), che ha illustrato sfide e obiettivi del neuromarketing; Fabrizio Bellavista, esperto di digital transformation e partner dell’istituto di ricerca Emotional Marketing, autore di varie pubblicazioni; Annalisa Galardi, managing director di Wingage, società che si occupa di engagement, che ha affrontato tematiche legate allo storydoing e all’engagement. I relatori hanno portato casi pratici, dati ed esperienze a sostegno della proposta di una maggiore umanizzazione del marketing: la relazione tra marca e consumatore è complicata, ma si risolve tra persone, e non può quindi prescindere dalle emozioni e dalle reazioni più sincere e spontanee. A partire da uno dei punti del “Manifesto della Crescita”, Luca Florentino ha auspicato la riscoperta della verità nella comunicazione come strada per entrare in contatto con le persone a un livello più profondo. Il marketing è spesso accusato di inganni e manipolazioni, ma abbiamo di fronte un consumatore più attento e informato, che si aspetta maggiore trasparenza e verità nel rapporto con la marca. Ed è proprio in questa direzione che si muove il neuromarketing.

Alle neuroscienze è affidato il compito di rimettere al centro l’uomo e la sua relazione tra conscio e non conscio; al neuromarketing l’impegno a tradurre queste maggiori conoscenze e informazioni in progetti di comunicazione e contatto più veri ed efficaci, che possano emergere per chiarezza dal bombardamento mediatico che ogni giorno ci avvolge.

Per Ottosunove questa è pratica quotidiana e volentieri la portiamo avanti come esempio di Crescita, nel contesto del Festival, ma soprattutto nel rapporto con i nostri clienti nuovi e futuri.

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